Dopo i saluti istituzionali, interverranno Giovanni Chinnici, Giuseppe Giordano, Nicola Grato, Santo Lombino. Lavinia Coniglio e Rosita Ferraro leggeranno alcuni brani del testo. L’autore ha 85 anni ed è nato a Misilmeri, dove vive. Dal 2005 ha pubblicato cinque raccolte di poesie in dialetto siciliano. Ha scritto a mano la sua memoria autobiografica su alcuni quaderni tra il 2010 e il 2012. Il libro, diviso in quattro sezioni, racconta l’intera esistenza di Giovanni Lo Dico. Esso parte dal racconto dell’infanzia rubata dell’autore-narratore, costretto a sei anni a lavorare nei campi come raccoglitore di olive con altri bambini che frequentano ad intermittenza le scuole elementari. Alla morte del padre, Lo Dico diventa a tredici anni bracciante agricolo, sarà poi mezzadro, mietitore stagionale a Corleone, Mezzojuso e Prizzi, coltivatore diretto. Nel secondo dopoguerra, diventa attivista politico e sindacale, partecipando anche alle lotte per la riforma agraria. ( dal blog Piazza Marineo).
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