LE ORIGINI
1. Nasce S. Maria dell’Ogliastro
Sul trono di Madrid regna Filippo III, rappresentato in Sicilia dal viceré Maqueda, quando il 12 settembre 1600 viene firmato l’atto di vendita del “feudo Casacca con fondaco” tra i marchesi Beccadelli Bologni, che trenta anni prima avevano chiesto ed ottenuto dalla corte reale la concessione per l’edificazione di un nuovo paese, e il nuovo proprietario, il barone Marco Mancino, che sette anni prima aveva acquistato il feudo confinante di Tumminìa[i]. Si può senz’altro considerare tale data come punto di partenza della vicenda abitativa della terra o paese che oggi si chiama Bolognetta e che fino al 1882 si chiamò S. Maria dell’Ogliastro o più semplicemente Ogliastro.
Un mese dopo la firma del contratto, il nuovo signore prende possesso del feudo tramite il procuratore Michele Alliatore, che compie alla presenza di qualificati testimoni gli atti rituali: segni sugli alberi e sulle rocce, apertura e chiusura delle porte del fondaco, lancio di sassi all’interno dei confini a testimonianza dell’avvenuto cambio di proprietà.[ii]
Vengono messi a coltura terreni prima abbandonati o usati solo per il pascolo. Coloro che, avendo limitate fonti di sussistenza o avendo qualcosa da far dimenticare, sono disponibili a trasferirsi nella nuova terra o università, vengono invogliati a farlo mediante diverse concessioni, tra cui quella del terreno su cui edificare un’abitazione, esenzioni fiscali, diritto agli usi civici e protezione dalle eventuali pretese di altri signori.
Per attrarre coloni dalle aree circostanti, Marco Mancino dà inizio nell’ottobre 1603 ai lavori di costruzione della chiesa parrocchiale, intitolata a “Santa Maria dello Carmino” alla sommità dello slargo su un lato del quale insiste il fondaco. Quindi fa presente all’arcivescovo di Palermo “come per effetto del dritto di popolare aveva cominciato a riunir gente in quella terra e quindi si era nella necessità di provvedere un ministro del santuario per l’amministrazione dei Sagramenti e la cura religiosa di quegli abitanti”.[iii] Il che significa che già a quella data l’arrivo di un numero significativo di coloni da altri territori faceva ritenere molto utile la presenza di un curatore d’anime. Un ministro di culto arriva nel 1605, nel momento in cui l’edificio della chiesa fu completato, nella persona dell’arciprete Francesco Marino, provvisto di apposita congrua annuale per il mantenimento a carico del barone e della popolazione.
Già l’anno successivo si registrano più di centodieci abitanti a Santa Maria dell’Ogliastro[iv]: la vita del nuovo centro è cominciata. (continua)
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